Lo diciamo subito? Sì: la nostra storia è quasi una fiaba tra cinema, arte e ambiente. E qui ci vuole una dedica.

C'era una volta alla Mostra del Cinema di Venezia il gazebo sperimentale di un'associazione appena nata.
Passò di lì una splendida ragazza, che si innamorò delle nostre attività e del nostro entusiasmo.
Era una studentessa universitaria di Ca' Foscari, e sul progetto Leone di Plastica scrisse la sua tesi di laurea, discussa nel 2003.

Come ringraziarti, Giulia?


il Leone di Plastica, ovvero 'Quando il pubblico diventa protagonista'

L'associazione culturale Il Leone di Plastica è passata dal pianeta delle idee al pianeta Terra nel 2001, ispirandosi a Venezia e al suo festival. Siamo iscritti all'albo delle associazioni del Comune di Venezia (n. 2026) dal 2002.
Ci siamo posti l'obiettivo di promuovere non solo la cultura cinematografica ma anche di sostenere tematiche ambientali: in quegli anni si cominciava a parlare di riciclo dei materiali a favore della cosiddetta eco-arte, che ci è sembrata un buon mezzo per comunicare. Mettendo insieme i pezzetti di quello che ci è sembrato un unico puzzle, ci siamo inventati un "premio per il pubblico" alla Mostra del Cinema di Venezia, utilizzando come emblema e trofeo un oggetto creato a partire da bottiglie riciclate, materiali che buttiamo via tutti i giorni ma che i nostri concorrenti non hanno disdegnato di contendersi: alla faccia di chi crede che gli italiani si mettano in gioco solo per quiz televisivi milionari.
Il Leone di Plastica si caratterizza per il desiderio di creare un ponte tra eventi culturali, città e cittadino. Perché abbiamo istituito non solo un premio rivolto ai frequentatori, ma abbiamo fatto in modo che fosse il Pubblico ad attribuire il suo premio, il suo Leone. Il Leone di Plastica è diventato il Leone del Pubblico!

Con il passare degli anni, il leoncino è cresciuto: ci siamo guardati attorno, e da allora abbiamo continuato ad ideare, promuovere e realizzare eventi, occupandoci ancora di cinema e di arti visive in generale, di fotografia, video, e poi poesia, danza e performance, collaborando con varie realtà culturali nazionali.

Quindi tutto iniziò, come spesso accade, quasi per gioco e anzi attraverso il gioco: certamente il nome era scherzoso, ma alla fin fine è il nostro manifesto. Così è stato avviato un progetto che ha fatto a suo modo epoca. Il progetto Pubblico Protagonista-Leone del Pubblico ideato e promosso dall'Associazione culturale veneziana Il Leone di Plastica è semplice nel suo principio e si è articolato in un ventaglio di iniziative a partire da una naturale considerazione: alla Mostra del Cinema di Venezia non esisteva un vero spazio per il pubblico. Eppure è un "popolo" (di 15.000 persone e più, secondo i dati del tempo) che fa sacrifici: soldi per i biglietti, per albergo, pasti, vaporetti, per non parlare delle ore spese in fila ai botteghini (specie pre-covid) e per accedere al trasporto - appunto - pubblico.

Insomma un pubblico da premiare per la sua costanza e il suo amore per il cinema. Così nel 2002 è nato il Premio Leone del Pubblico/Audience Award (per il miglior film, migliore attore, migliore attrice; aperto a tutte le opere e a tutti gli interpreti ospitati nel programma della Mostra), proposto e organizzato dall'associazione e accolto dalla Biennale tra i premi collaterali. Tra i premiati del 2002 ad esempio Julianne Moore ("Far from Heaven - Lontano dal Paradiso" di Todd Haynes) e Jean Rochefort ("L'Homme du train - L'uomo del treno" di Patrice Leconte) e come miglior film "L'Homme du train - L'uomo del treno". A consegnare il Premio del Pubblico sono tre spettatori estratti a sorte: nel settembre 2002 la premiazione si è svolta nella Sala Perla del Palazzo del Casino e i fortunati spettatori sono stati: un medico di Venezia, un'impiegata di Bologna e una studentessa veneta. Tempi "eroici", e mezzi certamente "eroici".. Difficile darvene un'idea.
Il Premio Leone del Pubblico (con i suoi testimonial, gli attori Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu) è solo una delle iniziative rivolte agli spettatori e ai visitatori della Mostra nell'ambito del progetto Pubblico Protagonista. In uno spazio collaterale l'Associazione organizza anche per tre anni consecutivi i Provini aperti, il laboratorio di scrittura creativa Gioco della Sceneggiatura (che nel 2002 ha premiato due soggetti, successivamente trasposti in due cortometraggi scritti e interpretati dal pubblico proiettati nel corso della Mostra 2003) ed il concorso Video FlashAmbiente (che ha esplorato le possibilità di fare "cinema a basso costo" grazie ad Internet e a software di trattamento delle immagini).

Altre novità: le Lezioni di Cinema, incontri dedicati alle professioni "meno vistose" (ma non meno importanti) del mondo del cinema, ed un concorso per i bambini. E' stato esaltante, per noi e per i "premianti" del Premio Leone del Pubblico, potersi avvicinare a "mostri sacri del cinema. E organizzare le nostre attività rivolte al pubblico con il supporto di grandi professionisti del settore. A un certo punto ti trovi Omar Sharif che dice "Apprezzo con pari orgoglio i leoni ricevuti a Venezia: sia quello d'oro alla carriera che quello di plastica del pubblico. Grazie di cuore!". Benicio del Toro e Naomi Watts hanno detto che... beh, il nostro Leone gli deve essere piaciuto parecchio, almeno a giudicare dalla locandina di "21 Grams" in cui il Leone del Pubblico è in spettacolare evidenza.

Poi una bellissima sorpresa, l'Università si accorge di noi: "La rivincita del corto. Fortune del cinema breve e genesi di un'esperienza produttiva: il progetto del Leone di Plastica" è il titolo della tesi di laurea in Tecniche artistiche e dello Spettacolo che la mestrina Giulia Salviato ha discusso all'Università Ca' Foscari di Venezia il 9 luglio 2003 (relatore Roberto Ellero e correlatori Carmelo Alberti, Fabrizio Borin, Michele Gottardi). La tesi ha preso le mosse dall'incontro tra la studentessa e appunto le iniziative dell'Associazione culturale "Il Leone di Plastica". Come a dire, il cinema inventato, scritto e recitato dal Pubblico.

Del progetto si accorge anche una GROSSA azienda di distribuzione audiovisivi, che ci promette mari e monti.. ma che poi chiude i battenti! Però la vita continua - e i casi della vita, pure.

In seguito iniziano le collaborazioni con altri festival cinematografici per la realizzazione di eventi collaterali, nello stesso spirito di coinvolgimento del pubblico. Ci piace ricordare le partecipazioni del Leone di Plastica a VideoFlashAmbiente, EcoMondo (Fiera di Rimini) e il convegno L'Ambiente per i Giovani", Festival Imagina Bologna, Future Film Festival Bologna; Festival CinemAmbiente Torino, Torino Film Festival, VideoFestival Città di Mestre, Clorofilla Film Festival (Festambiente di Legambiente). Ne abbiamo fatte di tutti i colori!

La specializzazione nel corto di animazione ci ha portati gradualmente a collaborare con alcune realtà attive nelle arti visive, con una serie di mostre d'arte, con videomaker, pittori, poeti, musicisti e danzatori. Abbiamo all'attivo l'organizzazione di una quarantina di mostre e innumerevoli performance spesso abbinate a proiezioni e pure a letture poetiche. In una parola: è stato, ed è, bellississimo (parola della nostra amica e socia francese Stella). In tanti anni non ci siamo annoiati un solo minuto! Dal "vivaio" sono emersi o si sono confermati alcuni bravi professionisti, ed anche tanti "semplici" appassionati che hanno trovato modo e motivazione per ritagliarsi uno spazio di felicità, riflessione, umanità, per sé e per gli altri. Dobbiamo ringraziare tutti, tutti quelli che ci hanno seguito, i membri dell'associazione, i collaboratori preziosi. Una per tutti, la 'laureata del Leone', che è stata letteralmente la nostra storica del cinema: sia testimone che parte attiva del nostro esordio, come aiuto regista nei corti girati insieme al pubblico nel "Gioco della Sceneggiatura". Una gran ragazza con la passione del cinema e del canto. Ma la realtà a volte supera davvero qualunque immaginazione: il suo film si è interrotto a soli 32 anni.
(Averti con noi è stato una gioia e un onore. La tua tesi è sempre sulla scrivania, Giulia. E adesso che non ci sei più, siamo noi a dedicarti il nostro lavoro).
La fotografia, mamma del cinema, è per l'associazione un'area di interesse relativamente recente, non più trascurabile vista la larghissima diffusione del mezzo tecnologico anche "low cost" e "low weight": niente più (o quasi) borse con pesanti obiettivi, basta uno smartphone in tasca e via, sei già in viaggio con la mente e con l'occhio e lo comunichi al mondo. Anche i grandi fotografi si cimentano con tecnologie di minima. Ma dove vai, cosa fotografi, e soprattutto.. perché? E poi: è vero che ormai la macchina "fa tutto da sola", oppure anche con questi mezzi così user friendly ci vuole un minimo di tecnica? Insomma le domande e la curiosità non mancano nemmeno qui. Quale ricordo (si intende immateriale) vi portate a casa dopo una giornata a sgambare su e giù per i ponti, o chiusi in un museo? Dove siete stati, cosa avete fatto?
A forza di postare queste domande, sono nate le 7 edizioni del concorso fotografico OneDayInVenezia, che merita un discorso a sé: per capire se siamo capaci, tutti, di recuperare la capacità di VISIONE.
www.onedayinvenezia.com si rivolge a fotografi non professionisti, o aspiranti fotografi, di tutte le età.
L'associazione ne ha curato le mostre collettive e personali, così come le esposizioni dei lavori di decine di artisti emergenti.

E la storia è pronta per continuare.



«A volte la gente vuole capire se sei vera. Ti osservano e vedono in te un qualcosa del tutto estraneo alla loro vita quotidiana. E questo è lo spettacolo, giusto? La gente mi piace. La ressa mi spaventa. La gente è qualcosa di cui ti puoi fidare» dall'ultima intervista, rilasciata a Richard Maryman, © Life - 6 luglio 1962, Marilyn Monroe
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